1. CHE COSA E' LA COMPENSAZIONE E COME REALIZZARLA

Trattare l'argomento del recupero delle perdite del portafoglio attraverso la compensazione fiscale è molto importante, perché è un'incredibile opportunità. L'investitore medio, e molto spesso anche quelli più esperti, non sono a conoscenza delle modalità e dei meccanismi di recupero, e per questo motivo sono portati ad ignorare questa convenienza.

Dall'altro lato, anche molti consulenti si disinteressano a inserire nel portafoglio dei propri clienti prodotti che attuano la compensazione: cercare i prodotti adatti a questo fine è poco remunerativo per il professionista e molto laborioso in termini di ricerca e gestione dei singoli prodotti.

Per i clienti con portafogli medi (200-300.000 €) che per via dei costi di gestione difficilmente accedono alle gestioni patrimoniali (che attuano direttamente al loro interno la compensazione tra guadagni e perditempo è diventata una prassi ignorare la propria posizione fiscale. In realtà potrebbero recuperare le perdite nei successivi 4 anni attraverso la compensazione dell'imposta sostitutiva sui guadagni in particolari categorie di prodotti .

Un Consulente Finanziario attento al proprio cliente non può ignorare questo aspetto, sarebbe un peccato!

Il meccanismo di inserimento delle minusvalenze nella posizione fiscale opera automaticamente, nel caso nel portafoglio intervengano delle perdite, in molti istituti bancari nello zainetto fiscale vengono inserite come perdite anche le commissioni di ingresso pagate sui fondi negli anni. La posizione fiscale si può trasferire da una banca all'altra, se il conto viene chiuso.

 Nella costruzione ad hoc di un portafoglio ben diversificato il consulente considera già che nel rendimento medio del portafoglio vi saranno dei titoli che sono in guadagno ed altri titoli che sono in perdita, questo per l'effetto stesso della diversificazione. Un portafoglio con rendimento medio del 5% non contiene tutti i titoli che rendono il 5%! Vi saranno dei titoli decorrelati che potranno essere in perdita in certi momenti, ecco, nel caso di realizzazione di queste perdite, si possono recuperare in tutto o in parte mediante la compensazione fiscale.

Poniamo il caso di avere conseguito 3 anni fa delle perdite per euro 10.000, e che in questo momento stiamo vendendo a 150.000 un investimento acquistato a 100.000 euro: sul guadagno di 50.000 operiamo la ritenuta del 26% pari a 13.000 euro. Attraverso la compensazione pagheremmo soltanto € 3.000, se il prodotto in questione fosse tra quelli che rientrano nella normativa per la compensazione fiscale.

Ma non è tutto così semplice come sembra, perché in Italia amiamo sempre complicare le cose.

Il nostro sistema fiscale prevede che le perdite del tipo redditi diversi, ma i guadagni sono di due tipi: i redditi da capitale e i redditi diversi, la compensazione fiscale può avvenire solo tra redditi dello stesso tipo.

Questo significa che non tutti i prodotti su cui realizziamo dei guadagni compensano le minusvalenze dello zainetto fiscale.

Le perdite rientrano tutte nella categoria dei redditi diversi, ma i guadagni no: nelle azioni e obbligazioni le cedole e i dividendi non compensano, i fondi comuni di investimento e gli ETF non compensano. Compensano interamente gli ETC, i certificati, gli altri derivati.

I prodotti a compensazione devono essere selezionati dai clienti, secondo logiche di utilità ed efficacia alla propria posizione fiscale.

In gergo la posizione fiscale viene denominata “zainetto fiscale”, è come un contenitore dove vengono inserite tutte le perdite relative a un cliente (va per codice fiscale). Ogni banca ha uno zainetto fiscale relativo al codice fiscale del cliente, in quanto opera come sostituto d'imposta (nel caso il cliente abbia scelto il regime amministrato, ma generalmente è così) e opera la compensazione, se gli strumenti in portafoglio sono quelli giusti.

2. ATTENZIONE AI TEMPI DI RECUPERO

La banca di per sé non si occupa di scegliere prodotti al fine di effettuare un'adeguata compensazione. C'è bisogno di un professionista. La cosa migliore è affidarsi a un Consulente Finanziario, che conosce i prodotti con i quali si può operare la compensazione fiscale, e quali sono gli strumenti migliori per la situazione del proprio cliente, dopo un'attenta analisi della posizione fiscale e dei tempi di recupero .

I tempi di recupero sono un altro punto su cui prestare attenzione . E' inutile inserire in portafoglio un titolo che opera compensazione tra 5 anni, se le minusvalenze nello zainetto fiscale scadono tra 3 anni.

3. NON AGGIUNGERE RISCHIO AL PORTAFOGLIO

Per i fondi e gli ETF non si opera la compensazione, mentre gli unici con cui si attua piena compensazione, anche sulle cedole sono i certificati e gli altri derivati, prodotti molto più complessi a cui accedere con cautela , specialmente se l'investitore non è professionale. Nonostante si tratti di derivati, attraverso la conoscenza e la selezione dei prodotti si possono trovare dei prodotti SICURI e che possono essere acquistati anche dai clienti più prudenti.

Mi sono specializzata su questo argomento cercando metodi validi e poco rischiosi per il cliente di attuare la compensazione fiscale, ce ne sono molti sul mercato, anche a capitale garantito.

Se sei interessato ad un'analisi della tua posizione fiscale, contattami senza impegno per una consulenza al 3318420067, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure attraverso la sezione contattami del sito internet www.orsolarea.it .