NUOVI INDICATORI DEI COSTI COMPLESSIVI SUI CONTI CORRENTI

più trasparenza o più confusione??

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Una delle ultime novità in materia di trasparenza per i consumatori: l’ICC. E’ un indicatore della spesa annuale dei conti correnti : dovrebbe fare chiarezza, invece fa riferimento a dei profili di operatività che sono indicativi, falsando in certi casi anche di molto i costi reali dei conti correnti.

Solo a titolo di esempio se un conto corrente ha un canone azzerabile, la spesa viene considerata per intero, al pari dei canoni fissi, così come per i canoni azzerabili delle carte.  

Le operazioni che continuano ad incidere di più sono quelle non conteggiate, più soventemente riferibili alle banche tradizionali, come i prelievi fuori sportello o sotto un minimo prestabilito, che invece sono molto frequenti, specialmente per i clienti più giovani. I costi per i bonifici, ancora incredibilmente alti nelle banche tradizionali, anche per i bonifici effettuati on line in autonomia dai clienti. Incredibile, esistono ancora le spese di spedizione dei documenti informativi! Quei pacchi di fogli che arrivano ogni tanto e che finiscono irrimediabilmente nel cestino a volte ancora imbustati. Infine i misteriosi costi di chiusura e conteggio competenze, inseriti ad libitum a fine trimestre, che non si capisce mai a che cosa sono riferiti. 

Comunque, per la mia esperienza, la maggior parte delle volte che domando ai miei clienti : quanto spendi per il conto corrente? La risposta più frequente è : “non so”  . 

Tra tenere sotto controllo le spese e non farlo purtroppo la differenza è molta. Consiglio vivamente di mettere mano al documento di sintesi e magari, se non si ha tempo, o voglia, confrontarsi con il proprio consulente.

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