ETF E FONDI COMUNI DI INVESTIMENTO

non sono alternativi ma complementari

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Quali sono le differenze tra ETF e Fondi Comuni di Investimento?

Mi capita spesso di sentirmi rivolgere questa domanda, rispondere senza sembrare di parte non è sempre facile!

Tecnicamente entrambi sono strumenti di risparmio gestito , hanno caratteristiche simili tra loro, ma anche molte differenze.

  • Entrambi delegano l’investimento diretto dei propri soldi in titoli finanziari a un investitore istituzionale,
  • entrambi raccolgono i risparmi da una pluralità di investitori e li investono gestendo finanziariamente tale patrimonio.

Le differenza sostanziale invece è lo stile della gestione

  • passiva per gli ETF, cioè consiste esclusivamente nella replica di un indice (il cosiddetto benchmark, azionario o obbligazionario): per questo motivo il rendimento di un investimento in ETF tenderà a seguire abbastanza precisamente i movimenti del benchmark cui si riferisce.
  • Attiva per il fondo comune di investimento, che mira a rendere di più del benchmark di riferimento.

Ovviamente dalle differenze scaturiscono costi e rendimenti diversi, il fondo comune di investimento costa di più ma tenderà a rendere di più quando il mercato è positivo, ma soprattutto a perdere di meno quando vi sono degli shock di mercato, come è successo negli mesi scorsi. L’ETF sono a liquidazione immediata, quindi permette di portarsi a casa alfa in modo istantaneo, senza dover attendere i tempi di liquidazione, o di poter vendere velocemente qualora se ne presenti la necessità.

Qual è meglio?

Il punto è sempre che è meglio diversificare, il consulente utilizza in modo sapiente un insieme di strumenti in equilibrio, selezionandoli e inserendoli in modo personalizzato nel portafoglio del cliente, a seconda delle caratteristiche del cliente, del mercato, del momento economico.

Le commissioni di gestione

Gli ETF hanno commissioni molto inferiori, i fondi comuni sono più cari per via della gestione attiva del portafoglio; possono essere in classe load (possibilità di inserire commissioni di ingresso e con commissioni di gestione più basse) e in classe no load (zero commissioni di ingresso ma commissioni di gestione più elevate)

I tempi di regolamento

Gli ETF sono quotati nel mercato regolamentato e la loro partecipazione è rappresentata da azioni, pertanto possono essere acquistati e venduti in ogni momento, al prezzo di quotazione, con regolamento pressoché immediato;

i fondi comuni di investimento invece hanno delle quote di partecipazione dette NAV rappresentate dal patrimonio del fondo diviso le quote. Per acquisto o disinvestimento occorrono qualche giorno lavorativo, variabile a seconda della casa di gestione del fondo.

Gli ETF sono negoziati dalle 9 alle 17,25 sul mercato ETFPlus, si possono acquistare direttamente dalla piattaforma del proprio home banking, per i fondi bisogna rivolgersi a un collocatore, una banca o un consulente finanziario che funge da intermediario, ma sempre più spesso le banche abbastanza innovative permettono ugualmente di poterli acquistare o vendere in autonomia.

In entrambi i casi i costi di negoziazione o di ingresso dipendono dalla banca, dal consulente e dalla piattaforma mediante la quale si effettua l’operazione.    

ATTENZIONE al rischio

Essendo dei contenitori di strumenti finanziari il rischio associato agli ETF è quello tipico del sottostante che lo strumento va a replicare; gli ETF replicano l’indice senza possibilità di attutirne le variazioni al ribasso, come invece avviene nei fondi comuni di investimento, che detengono sempre una percentuale obbligatoria di liquidità . Le analisi storiche sui mercati azionari mostrano delle perdite dai massimi fino al 40%, pertanto   questo gioco potrebbe diventare molto pericolo.

La gestione attiva, è vero più costosa, dei fondo comuni, risulta più tutelante in caso di shock dei mercati, come è successo a marzo di quest’anno.

Inoltre optare per un ETF obbligazionario espone l’investitore al rischio tasso di interesse, sempre per l’aspetto della gestione passiva. L’investitore dovrebbe essere estremamente consapevole della duration dello strumento in confronto all’orizzonte temporale del proprio investimento

Si propone a investitori molto spesso molto poco competenti di operare in titoli che di per sé hanno un utilizzo semplice, ma che se non ben collegati al contesto economico e finanziario rischiano di diventare una bomba per i portafogli. Non si hanno tutele. In parole più semplici l’ETF è un contenitore di un certo numero di obbligazioni che seguono la relazione matematicamente certa prezzi/tassi legati tra loro in modo inversamente proporzionale. Se i tassi salgono i prezzi scendono e viceversa. In uno scenario di tassi in rialzo l’ETF obbligazionario che contiene obbligazioni a medio lungo termine perderà di valore senza possibilità di difendersi.

Un altro aspetto cruciale  della replica sintetica o fisica a campione degli indici obbligazionari è che essa prevede l’acquisto di un paniere sostitutivo attraverso un contratto swap, questo implica che l’ETF non contenga gli stessi titoli dell’indice, in più si aggiunge il rischio di controparte, rendendo il contenitore più rischioso. Nell’ipotesi di fallimento della controparte, lo swap non verrebbe onorato, e l’investitore potrebbe incorrere in una perdita

La verità sta sempre nel mezzo

Negli ultimi anni si sono diffusi moltissimi siti di guru degli investimenti che propongono metodi infallibili per la selezione degli ETF e piattaforme per la loro compravendita, puntando a presentarli come alternativi ai fondi comuni concentrando il focus della presentazione sul fatto che i costi di gestione sono più bassi rispetto ai fondi comuni, ma la realtà è molto più articolata. Intanto si dovrebbe considerare che non esiste il portafoglio perfetto, esiste il portafoglio perfetto per te.

Non esistono pranzi gratis, non si può pensare di investire denaro in strumenti finanziari che danno un rendimento senza costi. Per quanto riguarda i rischi poi, tante proposte non spiegano bene i rischi che si corrono.

Anziché considerare ETF e fondi come strumenti alternativi, credo molto più opportuno utilizzarli in modo complementari, attuando la diversificazione di portafoglio mediante l’utilizzo di entrambi.

Per gli ETF mercati semplici ed evoluti, in una fase tranquilla del mercato, per i fondi comuni  i mercati più difficili, lasciando la gestione a un team di professionisti.

Un consulente attento saprà certamente consigliare il migliore strumento per ogni mercato di riferimento, personalmente ho effettuato una selezione di fondi che battono costantemente il benchmark, così come una selezione di ETF molto efficienti per i mercati per cui ritengo siano adatti.

Vorrei proporre  ai lettori un’analisi senza impegno del loro portafoglio titoli per valutare se fosse possibile inserire nella diversificazione dei titoli, degli ETF o altri strumenti che possano abbassare il costo medio del portafoglio.