IMPARIAMO DAI REDUCETARIANI A GESTIRE IL NOSTRO PORTAFOGLIO

fare un passo indietro per ottenere un migliore punto di vista per avanzare

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I must sono moderazione ed equilibrio, meno quantità, più qualità.

In questi giorni leggevo un articolo interessante su un movimento alimentare molto particolare, quello dei reducetariani, che promuove uno stile di vita in equilibrio con l’ambiente circostante; niente a che vedere con i vegan o similari, troppo estremisti per i miei gusti!

Quello che mi ha colpito nel movimento we reduce è la ricerca di una moderazione fondamentale per coesistere nel lungo periodo con il mondo che ci circonda.

Si parte da un tema a me molto caro e che ho già trattato in altri miei post, dalla sostenibilità, in questo caso del modello di alimentazione occidentale, soprattutto quello esportato dagli Stati Uniti, che oggi non è sostenibile. Riportando tutto ciò alla gestione del portafoglio vi sono tantissimi paralleli da cui possiamo imparare.

Rispetto alle generazioni che ci hanno preceduto, noi millennials ci siamo complicati moltissimo la vita: questa continua ricerca di quel “di più” che ci contraddistingua dagli altri, ci ha portato a doverci districare tra una molteplicità di strumenti in cui investire complicatissimi, di cui spesso non conosce il comportamento finanziario neanche chi li ha strutturati, figuriamoci il rendimento! Fogli informativi complicatissimi e totalmente utopici.

La domanda che dovremo porci è: ci servono davvero tutte queste sovrastrutture? Sono in grado di organizzare il mio patrimonio in modo da efficientare le prestazioni rispetto alla mia vita e alle mie esigenze?

A mio avviso il punto di vista dei reducetariani è interessante e perfettamente applicabile a un’ottima gestione dei risparmi. Perché non migliorare i punti base di un sistema che nella sua semplicità funzionava benissimo?

Tornare ai fondamentali, fare un passo indietro per ottenere un migliore punto di vista per avanzare.

Suddividere i nostri orizzonti temporali in breve, medio e lungo termine ed applicarvi tipologie di investimenti che soddisfino in chiave moderna delle precise caratteristiche, senza stra-fare, senza pretendere che un solo prodotto possa soddisfare ogni esigenza, piuttosto utilizzarne di diversi per ciascuna esigenza.

Questo, inevitabilmente, porterà meno sovrastrutture, meno costi di gestione, maggiori possibilità di diversificazione.

Inoltre, al mutare delle esigenze del cliente, avere più prodotti destrutturati permetterà al consulente di poter sostituire il prodotto che non è più attuale senza sconvolgere la strategia di tutto il portafoglio, più velocemente, e a minori costi.

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